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venerdì 15 giugno 2012

Quale futuro per il Borselli ???

Suscita grande apprensione tra i  cittadini di Bondeno la repentina chiusura notte tempo dell'unico reparto ospedaliero di Bondeno.
Vi rimando pertanto al mio precedente post   Sciacalli ...    .

A questo proposito ci tengo a condividere con Voi la mail inviatami dall'amico Davide Verri, consigliere provinciale in carica ed ex sindaco di Bondeno. Ho apprezzato molto la sua iniziativa di coinvolgere la presidente della Provincia Marcella Zappaterra sulla spinosa questione e per questo motivo ci tengo particolarmente a ringraziarlo pubblicamente su questo blog.



Di seguito, un copia e incolla dello scritto di Davide Verri:


Gentile Presidente,
l'attuale situazione richiede, da parte delle istituzioni e degli amministratori locali, uno sforzo enorme. Ne sono consapevole e per questo la ringrazio. Voglio però sottoporle una questione importante: il Borselli di Bondeno è l’unico Ospedale che pare aver subito importanti lesioni, tanto che i locali del Punto di Primo Soccorso ed un'intera ala dell'edificio sono stati dichiarati inagibili dopo la seconda forte scossa. Tutti gli ambulatori specialistici sono stati, in tutta fretta, trasferiti presso la struttura di Cento, tanto che per fare una semplice visita, o come è successo a me per fare una semplice vaccinazione ambulatoriale, occorre spostarsi a Cento e perdere l'intera mattinata perché le strade sono interrotte e l'Ospedale è congestionato. Mi risulta che circa le metà delle visite prenotate siano state disdette o rimandate perchè le persone, soprattutto gli anziani, non possono farsi portare a Cento dai familiari in un momento così frenetico. Figuriamoci poi coloro che sono sottoposti a dialisi. Anche i medici sostengono che sarebbe stato meglio spostare gli ambulatori nell'ala agibile dell'Ospedale - dove c'è la medicina di gruppo - piuttosto che portare i pazienti a Cento. Altre cose non sono comprensibili: perché chiudere, proprio nella fase dell’emergenza, il  Punto di Primo Intervento di Bondeno? Non è, forse, in questi casi che risulta utile disporre di una struttura cui fare riferimento? Quale giustificazione addurre, visto che il servizio è garantito comunque dagli stessi medici del servizio Emergenza-Urgenza 118 che stanno ancora adesso nella parte inagibile? Chiedo, infine, che significato abbia(sembra una beffa!) ripristinare prontamente l’Ambulatorio di Odontoiatria – che peraltro ha tempi di attesa medi di oltre un anno - e non altri servizi più necessari? A Bondeno, la sensazione diffusa è quella che l'Azienda abbia agito in maniera frettolosa e disordinata. Le chiedo di farsi carico di queste importanti questioni presso l'Azienda Usl. 
La ringrazio per l'attenzione che vorrà dare alle mie richieste, e le auguro un buon lavoro.
Davide Verri

10 commenti:

  1. Ciao Arnaldo, condivido.
    Ma la proprietà del Borselli adesso a chi appartiene?
    Se la ASL non se ne fa nulla che la retroceda al Comune, il quale potrebbe indire un bando per concessione a 99 anni per struttura privata da convenzionare. Che ne pensi?
    Riccardo Campi

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    1. Caro Riccardo, la proprietà è ovviamente del'azienda USL di Ferrara, che comunque lo ha nel proprio patrimonio e quanto al suo riutilizzo dovrebbe prevedere degli introiti per l'USL. Ritengo che la Tua idea sia sicuramente buona, ma è molto difficile che la regione convenzioni una struttura almeno in provincia di Ferrara.
      Per esempio guarda la "modesta" attività del DAY SURGERY a Ferrara, che è, ed è stata pesantemente condizionata dalle convenzioni " a singhiozzo". Come Tu mi insegni chi investe ha bisogno di certezze !

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    2. Da un lato si afferma che la salute non è una merce. Dall'altro s'incentivano le strutture private, convenzionate o meno. Insomma, bisognerebbe iniziare a mettersi d'accordo su ciò che si vuole: non si può - a livello nazionale - tenere una posizione (meno Stato più privato) e localmente manifestare (anche in modo scomposto come leggo sui giornali in queste settimane) il mantenimento dello status quo della sanità locale. Sanità con costi insostenibili e spesso poco efficienti. Iniziamo a tirare via tutti questi ospedaletti (a partire dal San Camillo di Comacchio) e ragioniamo su attività e strutture adeguate alla popolazione ed ai bisogni reali. Non induciamo, quindi, come spesso fanno i medici di base, l'uso di esami e visite specialistiche quando non v'è stretta necessità. Maggiore attenzione ai costi (in primis quelli farmaceutici) ed all'efficienza (ancora troppi amministrativi nelle aziende sanitarie), non possono che agevolare l'efficacia del sistema.

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    3. Condivido integralmente il tuo intervento. Questa è musica per le mie orecchie.

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    4. scusa arnaldo ma mi risulta che le mura della villa borselli furono lasciate alla popolazione di bondeno perchè diventasse un nosocomio per la cittadinanza. Dov'è il testamento????

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  2. struttura privata in convenzione? Già tentata questa via che non ha portato alcun frutto. Inoltre la convenzione mica la fa il comune bensì l'Azienda USL.
    In ultima, che senso ha, con il nuovo polo di Cona (visitate e poi mi direte) ripristinare costosi e poco efficienti servizi?

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    1. Le strutture private sono un gran bella cosa, peccato che senza la convenzione con l'USL non riescano ad operare,almeno in Emilia Romagna. In altre regioni, a noi vicine le cose funzionano diversamente. Non so se meglio ma diversamente. Ho visitato il nuovo polo di Cona e debbo dire che è di buon livello, tuttavia mi pare ancora molto disorganizzato, oviamnete parlo dell'aspetto logistico, l'aspetto medico non è di mia competenza. Credo quindi che in questa fase di assestamento un maggiore supporto alla popolazione vada dato, ad esempio mantenendo un centro di primo soccorso a Bondeno.

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    2. E' prematura giudicare il polo ospedaliero di Cona. Una cosa è certa, non era più possibile restare all'interno del Sant'Anna di C.so Giovecca: struttura obsoleta, fatiscente e insicura (il terremoto del 20 maggio u.s. ce ne ha dato l'ennesima riprova). Cona abbisogna sicuramente d'aggiustamenti ed andava aperto anni fa (20 anni sono una presa in giro! Senza contare i costi) ma è una struttura fondamentale, sebbene un pò fuorimano. Non si può pensare di avere ospedali in città: ma avete mai avuto a che fare con il Sant'Orsola o con il Policlinico di Modena?
      Per quanto riguarda Bondeno, mi spiace ma, a parte qualche ambulatorio di primo livello, un punto di primo soccorso decente ed il laboratorio/analisi prelievi, non dovrebbe esserci altro. Già negli anni passati le giunte decisero di farlo diventare un gerontocomio (casa protetta, lpa, RSA, ambulatorio geriatrico), poteva/può non piacere ma è una soluzione ottimale vista la popolazione di Bondeno. Il resto sono solo chiacchiere oppure rendite di posizione di qualche dipendente che però non s'espone ma usa altri per tutelare i suoi (anche legittimi) interessi (inteso il suo ruolo lavorativo).

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    3. Ovviamente non sono un tecnico, e credo che le risorse vadano trovate riorganizzando le spese, ma ultimamente qui si taglia per tagliare e basta. Un buon rapporto qualità prezzo dovrebbe essere la linea guida. Per questo credo che Bondeno non possa prescindere da un punto di primo soccorso adeguiato alla sua popolazione, alla dimensione del suo territorio ed ai tempi di percorrenza delle sue strade, questa è la linea del Piave, sotto questo livello non si garantisce la salute dei cittadini.

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    4. NON SO CHI SEI E PERCIO NON TI DICO CHI SONO IO. SAI COSA E' L'OSPEDALE DI CONA? UNA DI QUELLE BUFALE ITALIANE. UN MANGIA SOLDI E' STATO IN FASE DI COSTRUZIONE E SARA' UN MANGIA SOLDI ORA CHE E' APERTO.DA CIO' CHE HAI SCRITTO TI FACCIO DUE DOMANDE: DOVE ABITI? CHE LAVORO FAI? IL TUTTO RIVOLTO VERSO "ANONIMO"

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