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giovedì 20 dicembre 2012

Ai posteri l'ardua sentenza ...

 Oggi un "attento" lettore del mio blog, mi ha segnalato una lettera del sindaco Alan Fabbri pubblicata su facebook. Nella sua segnalazione lamentava la "scarsa" originalità degli argomenti del sindaco Fabbri, attribuendoli al sindaco di Finale Emilia, ed in particolare ad un intervento di  Fernando Ferioli, pubblicato su "Finale news 24" il giorno 14 dicembre scorso.  Ho prontamente verificato e, ... lascio a Voi ogni considerazione in merito alla "somiglianza" delle due comunicazioni dei primi cittadini,   che riporto più sotto.

Credo che oggi la primogenitura delle idee e degli argomenti non sia poi così importante. Più importante è la genuinità  e l'onestà delle intenzioni di chi le diffonde. 
Se leggendo gli scritti di altri, ritroviamo le nostre idee nero su bianco, non c'è niente di male a condividerle ed a farle proprie. Se invece l'emulazione è frutto di un puro calcolo utilitaristico e la condivisione è solo di facciata, allora non ci sono attenuanti ci troviamo in presenza di un comportamento subdolo.
Ai posteri l'ardua sentenza.  

Lettera del Sindaco  Alan Fabbri pubblicata il 18.12.2012 sul sito del comune al seguente link: http://www.comune.bondeno.fe.it/blog/show/title/lettere-aperta-ai-mezzi-di-informazione-comuni-terremotati-abbandonati-a-loro-stessi/src/@random4e72066bc740a/section/81


Lettere aperta ai mezzi di informazione:

Comuni terremotati abbandonati a loro stessi.

Egregio Direttore,

sono trascorsi ormai sette mesi dalla drammatica notte del 20 maggio. Una data che rimarrà indelebile nei nostri ricordi, con tutto il suo strascico di lutti, distruzioni e speranze. In particolare, quella che le istituzioni centrali potessero considerare la nostra terra, da sempre produttiva e solidale con le popolazioni colpite da calamità naturali, come altre parti del Paese. Porto l’esempio de L’Aquila, dove di certo l’intervento dello Stato non si è fatto attendere.
In questi giorni, abbiamo assistito alle lunghe file presso gli uffici postali della provincia, di cittadini che hanno dovuto pagare l’odiosa Imu del governo Monti: un’imposta per la quale, inutilmente, avevamo chiesto che il pagamento fosse diluito nel tempo, così per altri adempimenti fiscali, in modo da dare respiro ad un tessuto economico fortemente messo alla prova dalla crisi e dal terremoto. Ebbene, dallo Stato centrale non è arrivata nessuna misura che andasse in questo senso. Anzi, la sospensione del pagamento della rata antecedente al saldo, fino al 30 di novembre, ha costretto numerose famiglie ad intaccare i propri magri risparmi, per onorare le due rate che si sono inevitabilmente accavallate alla data del 17 dicembre. Credo che questo sia un fatto assolutamente increscioso e non degno di un Paese occidentale.
Gli enti locali, in questi mesi, hanno lungamente cercato di fare fronte ad un’imposta stravolta, rispetto alla sua destinazione iniziale, che finisce per gran parte nelle casse dello Stato. Il quale utilizza i sindaci come gabellieri, per riscuotere una tassa che di “municipale” finisce per avere soltanto il nome. Sindaci ed enti locali, come Bondeno che amministro, hanno fatto grandi sacrifici per cercare di calmierare la tassazione, nei confronti delle famiglie, di coloro che hanno perduto il lavoro a seguito della crisi, delle aziende in difficoltà, dei commercianti e degli agricoltori: tutti pesantemente colpiti da una tassazione sconsiderata, che non tiene conto delle condizioni di un territorio messo a dura prova dal dopo terremoto.
In molti casi, la busta paga dei cittadini è arrivata decurtata, per il pagamento dei contributi che erano stati sospesi; il fatturato delle imprese è calato dell’80%, ci si è ulteriormente indebitati o si è eroso il risparmio per far fronte ai danni per ripartire con il lavoro; a fronte di procedure per ottenere i contributi per la ricostruzione, che assomigliano ad una corsa ad ostacoli.
In tutto questo, mentre lo Stato ha fatto finta di non vedere la situazione reale del Paese, enti come il nostro si sono impegnati nella ricostruzione, nel trovare una sistemazione ad oltre 1200 concittadini sfollati dalle proprie case, investendo sul patrimonio scolastico, programmando scuole antisismiche nei nostri bilanci, che offriranno una prospettiva di maggiore sicurezza. Pensando anche a come garantire servizi sociosanitari adeguati, dopo i danni riportati dal nostro ospedale, in una dialogo serrato con l’Azienda Usl, dalla quale continueremo a chiedere il rispetto di un diritto inalienabile, come quello alla salute.
A fronte dei tanti tagli perpetrati a livello locale, chiediamo che Governo e Parlamento intervengano con provvedimenti urgenti, con più chiarezza e tempestività nelle decisioni, e mettendo mano ad una tassazione insostenibile per i nostri cittadini.
RingraziandoLa per lo spazio che vorrà dedicare a questo messaggio sulla Sua testata, l’occasione è gradita al sottoscritto ed ai rappresentanti della mia Giunta per augurare a Lei ed ai Suoi lettori delle serene festività.
Ossequi

Ing. Alan Fabbri
Sindaco della Città di Bondeno

  Articolo pubblicato dal Sindaco Fernando Ferioli pubblicata il 14.12.2012 sul sito di Finale news 24 al seguente link: http://www.finalenews24.it/politica/item/1435-le-parole-del-sindaco-sullimu.html

Venerdì 14 Dicembre 2012 10:56 Scritto da  Fernando Ferioli 

Le parole del Sindaco sull'IMU


Il terremoto ha da poco compiuto 6 mesi e in un solo colpo, a dicembre, torniamo a pagare tasse, tributi e mutui (con gli interessi).

E l'IMU, in una rata unica: pesante, pesantissima. Ma il Comune di Finale Emilia non aveva lo spazio di bilancio per abbattere l'aliquota. Gli aumenti, infatti, vanno nelle casse dello Stato Centrale o a coprire i tagli fatti ai trasferimenti. Tutte le altre entrate 2012 sono azzerate (tosap, multe, pubblicità, ecc...) e di conseguenza, anche la nostra decisione di rendere esenti IMU tutte le proprietà inagibili (b, c, e, f) dal 1° gennaio 2012, si muoveva in una grande incertezza di previsione e chiusura di bilancio 2012. Un bilancio devastante per noi finalesi con il debito pro capite più alto di tutta la Provincia, ma che abbiamo il compito di onorare. Come è già successo e stiamo proseguendo, facendolo scendere in un solo anno da 34 a 30 milioni, oltre ad aver saldato la maggior parte delle fatture pendenti dal 2008 per quasi 3milioni e 500mila euro.

Il nostro errore di valutazione è stato solo quello di aver creduto che tutti questi impegni, sospesi dal terremoto del 20 e 29 maggio, ci fossero diluiti su un lungo periodo, così come abbiamo sempre chiesto dai primissimi giorni; non volevamo privilegi ma semplicemente più ossigeno per non morire. Non siamo stati ascoltati.

E' importante aggiungere che per molti di noi terremotati la busta paga è arrivata comunque decurtata perché il Parlamento e il Governo si sono resi conto troppo tardi del problema dei contributi sospesi dopo il 20 maggio, come troppo tardi si sono resi conto che la situazione di un terremoto devastante colpisce tutti, anche chi continua a lavorare ma non riesce ad incassare il dovuto, chi instancabile tiene aperto il negozio o l'impresa ma con cali di fatturato dell'80%, chi ha corso e ha speso i propri risparmi per far ripartire produzione o rientrare in casa e chi, semplicemente, deve fare i conti con un terremoto che ha distrutto la propria città. Ci comunicano in queste ore che i danni indiretti saranno riconosciuti nella Legge di Stabilità di fine anno, ma davanti alle file interminabili di cittadini arrabbiati, con le cartelle e i conti in mano, cosa dobbiamo rispondere?

Dobbiamo, prima di tutto, chiedere che chi non riuscirà a pagare il totale, il 17 dicembre non venga sanzionato, ma gli sia riconosciuta una possibilità di saldo senza interessi. Chiediamo, urliamo al Governo e al Parlamento, che metta immediatamente mano ad un ormai insopportabile livello di tassazione per i cittadini. Devono prendere coscienza dell'iniquità dell'attuale situazione fiscale che vede i Comuni sempre più in difficoltà ad erogare i servizi, ma soprattutto nel dover essere gabellieri, noi che per poche centinaia di euro al mese ci troviamo a dover affrontare le giuste ire e lacrime di una popolazione fiera e orgogliosa ma che non riesce più a far fronte alla crisi economica. Una crisi cui si è data risposta solo drenando denaro nelle maniere più banali (nuove tasse, accise, IVA, tagli agli enti elettivi più deboli).

La svolta deve essere epocale o noi non saremo più in grado di tenere, non potremo più essere rappresentanti di un Stato che non si accorge di queste cose, di uno Stato che costringe noi sindaci a dover scendere in piazza e minacciare di togliersi quella fascia tricolore che tanto amiamo e che rappresenta la nostra comunità. Una comunità che ha solo bisogno di risposte semplici, precise e spesso logiche. Non di regali ne di elemosina.
        Fernando Ferioli 
    sindaco di Finale Emilia

5 commenti:

  1. dai devi però ammettere che è molto bravo con il copia e incolla

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  2. La maestra a scuola mi diceva; Aaaaaa hai copiato, ora vai dietro la lavagna e vergonati. Sindaco Fabbri abbia la compiacenza di fare altrettanto.

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  3. Siete fantastici! Grandi!

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  4. Sarà sicuramente un caso, vero Sindaco Fabbri?

    Ma per favore, per favore.

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