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sabato 16 agosto 2014

Le risposte che non ci avete dato ... se son rose

Se son rose fioriranno (a maggio)







Estense.com
Ed alla fine l'incontro con la cittadinanza della Thomas Food Italia c'è stato , grande successo  di pubblico, ma la "critica" non ha gradito. In effetti la serata ha avuto sviluppi impensabili, che sono andati ben oltre la presentazione del progetto industriale .
Ma andiamo con ordine e prendendo spunto dall'articolo apparso su Estense.com a firma di Martin Miragliahttp://www.estense.com/?p=364957  vediamo un breve resoconto della serata.

Il primo a prendere la parola alla pinacoteca di Bondeno è Alexander Artung, responsabile del progetto sviluppo di Enumplan. Sale sul leggìo e comincia a leggere il suo discorso: “Secondo voi la Fiat quando presenta un’auto al salone di Ginevra ha già avvisato i media delle novità tecnologiche che ha progettato?”. L’esempio serve per giustificare il mistero che aleggia attorno a Thomas Food e International Food Investments: “Il nostro cliente necessita di riservatezza, e non possiamo rispondere a tutte le domande al momento”. Si passa alla giustificazione dei tentativi precedenti: “Avevamo costituito la Igfp, che aveva la ragione sociale se, società europea, che però non è stata recepita completamente in Italia e il percorso avrebbe avuto troppi ostacoli e incomprensioni, così abbiamo deciso di creare una società di diritto italiano”, la Thomas Food appunto.

Da qui in poi, per un buon quarto d’ora almeno, da Artung arrivano solo attacchi alla stampa locale “che disinforma e instilla diffidenza nei cittadini” e a Nardini. Una dopo l’altra, testate e citazioni in bella mostra, vengono prese e analizzate tutte le sue dichiarazioni pubbliche delle ultime settimane, ognuna seguita da un commento: Nardini “dovrebbe fare un corso di amministrazione publica prima di fare il sindaco”, “le sue affermazioni sembrano solo polemiche”, “forse dopo tutto questo tempo non conosce ancora l’iter amministrativo”. Lui è lì in piedi in fondo alla sala, l’adrenalina lo agita ma rimane in silenzio fino a quando sbotta: “Le avete pagate le imprese?”. In sala il mormorio è ben più che esplicito, qualcuno urla di non fare campagna elettorale.
Poi ce n'è anche per Tassinati reppresentante sindacale della Cgil per i dipendenti dell' ex zuccherificio 
“Quando afferma (Tassinati) di non conoscere bene il committente non poteva attendere stasera?”, dice Artung. “Falso”, la replica immediata dall’altro capo della sala del diretto interessato. Tutti gli interventi sono stati preparati precedentemente e letti. Chiediamo ad alcuni dirigenti che li hanno in copia se a fine serata li avessimo potuti acquisire, ci rispondono che “sono riservati, non si può”.Artung taglia corto, e annuncia che Enumplan ora esce di scena: non solo ha completato il progetto per questo investitore e quindi non c’entra fondamentalmente più nulla col pastificio, ma anche perché la società ha deciso “volontariamente” di avviare la procedura di liquidazione. “Entro qualche mese tutti i creditori verranno contattati per essere pagati, Enumplan paga tutti i suoi fornitori dal 1946″. Prima di chiudere Artung fa leggere un passagio laterale sui 100 milioni di capitale sociale della Thomas Food, “che non servono tutti a comprare un terreno di 43 ettari”, e presenta l’organigramma del progetto: oltre a Thomas Food ci sono anche a vario titolo Deisenberg Se, Kleefeld Ag e D 
A questo punto prende la parola  Luigi Coletti, amministratore unico della Thomas Food che si presenta mettendo in tavola le sue carte migliori:
 “Sono laureato alla Bocconi, ho una formazione economica”, spiega, e facendo un riepilogo delle società in cui ha prestato servizio tra le quali figurano Unilever, Kraft, Deutsche Bank, Pai – “quando ancora era Pepsi Co la proprietaria” -, Courtauld Textile e il gruppo Vedani. Comincia con una radiografia della sua nuova amministrata, annunciando il capitale sociale di Thomas Food (100 milioni  e 120mila euro), il socio unico (International Food Investments llc, società nata pochi mesi prima della Thomas Food e con sede a Miami Beach) e la sede legale “a Parma, perché la città ha già un nome che evoca un rapporto col cibo e per garantire una centralità geografica all’azienda”. 

Il pastificio di Bondeno produrrà pasta fresca, ripiena e non, primi pronti e confezionati, conservati sopra e sotto lo zero, pane, pizza, focacce, piadine e altri prodotti da forno dolci e salati. Le assunzioni saranno “almeno” quattrocento, e l’avvio della produzione è previsto per il giugno del 2016. Per arrivarci Coletti mostra la sua road map: chiudere nel giro di un mese la trattativa con Finbieticola e ritirare immediatamente il permesso di costruire per far partire i lavori, che si dovrebbero concludere in 24 mesi nel migliore dei casi, in 27 nel peggiore. I quattrocento dipendenti verranno iniziati ad essere assunti fra circa un anno, dalla seconda metà del 2015, per dare loro il tempo di essere formati, e saranno destinati a ricoprire sia ruoli produttivi (operai, meccanici e autisti) che amministrativi. 
Al termine entra in scena il sindaco Alan Fabbri che, mostrandosi "distaccato" dalle polemiche verso stampa ed opposizione di chi lo ha preceduto, da padre "nobile" della città di Bondeno  dice poche cose ma chiare: 
ringrazia l’azienda e i partner istituzionali del Comune e chiede serietà a tutti, anche alla Thomas Food, e chiede di ragionare senza polemiche sul progetto in un momento così complicato per l’industria, poi lascia la parola alle domande. 

Il candidato sindaco del PD Giovanni Nardini, chiamato pesantemente in causa dal Ing. Alexander Artung, responsabile del progetto per conto di Enumplan A.G. , dopo aver cercato di interloquire in assemblea, senza successo, ha pensato bene di affidare le sue considerazioni ad una comunicazione inviata alla redazione di PIU' WEB testa giornalistica on line.
http://www.piuweb.net/regioni/emilia/lettere-al-direttore-bondeno-lo-show-elettorale-di-alan-fabbri-sul-pastificio/  
Giovanni Nardini inizia enunciando le sue perplessità sull' investimento 
Il problema vero, però, è che per Bondeno non vi è nessuna novità sull’ipotesi di insediamento del pastificio. Siamo alle chiacchiere e la situazione è pericolosa oltre che, come al solito,  imbarazzante per un’amministrazione comunale incapace di qualsiasi politica sul lavoro e l’occupazione.Ho molti dubbi e perplessità dopo lo show elettorale di giovedì sera. Lo show è iniziato in maniera molto simpatica, con quindici minuti di insulti e falsità nei miei confronti da parte del rappresentante di Enumplan. Cose mai viste: non sapevo di essere così importante e così odiato da Enumplan. Chissà perché questo accanimento? Forse perché non sono in vendita? Il progetto del pastificio è sempre quello di due anni fa: molto bello dal punto di vista tecnico. Lo si trova, da molto tempo, anche sul sito della Regione.
per poi auspicare maggiore serietà rispetto alla gestione Enumplan 
Spero che Thoams Food sia più seria delle passate gestioni e che tra qualche anno si possa tornare a lavorare e produrre ricchezza nel sito dell’ex zuccherificio. La gente di Bondeno ne ha un grande bisogno e lo auspico davvero, ma i problemi sono sempre gli stessi.Nessuno ha ancora pagato le aziende di Bondeno e dintorni che hanno lavorato nella palazzina di Via Pironi ed il progetto industriale appare molto vago. Un amico commercialista, che ha fatto ricerche sull’aumento di capitale di Thomas Food, mi ha fatto notare che gli investimenti produttivi si fanno in altro modo e che questo ha molte anomalie e contraddizioni. Qualcuno sostiene che il cerchio che unisce le varie aziende coinvolte nel progetto pastificio da Enumplan a IGFP, da Gottardo Immobiliare a International Food Investments a Thomas Food, inizia e finisce a Lugano. Non sono un esperto di intermediazioni finanziarie e non so cosa pensare.
So, però, che dallo scorso anno è in discussione la procedura fallimentare per Enumplan Srl in Italia ed ora, in Svizzera, la Comminatoria Fallimentare per Enumplan AG.
e conclude con una speranza  
Siccome lavoro per il bene di Bondeno, confido che a breve vengano pagati i debiti verso le aziende del territorio, sia acquistata l’area ed inizino i lavori di costruzione del corpo di fabbrica. Spero che ci troviamo di fronte ad un investimento vero. Bondeno merita di più di questo e tira e molla. Si comincino a dare risposte alle domande dei cittadini e si smetta di fare promesse che non saranno mantenute.

Mi ero chiesto se la riunione convocata l'altra sera fosse l'inizio della campagna elettorale, e credo che la risposta sia assolutamente affermativa. 
Infatti il "mitico" addetto stampa del sindaco Fabbri nel suo pezzo a firma (mi.pe.) sulla Nuova Ferrarahttp://lanuovaferrara/news/enumplan-cede-il-testimone-e-va-all-attacco-  ha dato conto dell'intervento di Alan Fabbri :
« Ragioniamo senza polemiche per un progetto di sviluppo, in un momento difficile, durante il quale abbiamo cercato in tutti i settori di creare le condizioni per quest'opera. Ringrazio gli uffici, la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, l'assessore regionale, Tiberio Rabboni, le sigle sindacali e il consiglio comunale che ha votato compatto per favorire l'iter autorizzativo. Senza creare aspettative, continuiamo a lavorare a questo progetto. Chiediamo serietà a tutti, anche a Thomas Food». 
E' stupefaciente l' inconsueta generosità di Alan Fabbri, nel condividere i "meriti" di un siffatto investimento produttivo con la presidente della provncia e l'assessore regionale, entrambi noti esponenti del Partito Democratico.  Chi può dire  se il nostro  sindaco uscente  abbia tratto il vantaggio che si attendeva dalla serata, oppure  le cose non sono andate come era  previsto.
Certo è stata una mossa un tantino azzardata affiancare il proprio nome a quello di Enumplan, almeno finché non saranno completamente pagate le imprese di Bondeno che hanno lavorato allaristrutturazione della palazzina . 
L'amministrazione Fabbri si era molto spesa nel mettere a proprio agio l' Enumplan durante il suo soggiorno a Bondeno, quale amministrazione non avrebbe fatto altrettanto?  
E così i progettisti svizzeri sono stati rapidamente introdotti dalla porta principale,  nella comunità bondenese; sono stati presentati a diversi imprenditori locali, e addirittura gli è stato concesso l'utilizzo di uffici comunali in comodato gratuito .



E' certo  che l' Enumplan sia comunque riconosciente a Fabbri ed alla sua giunta per il buon lavoro fatto,  e la loro riconoscenza si è concretizzata,  per  eccesso di zelo, in un furibondo  attacco a Giovanni Nardini, prossimo avversario di Alan Fabbri.

In conclusione la serata di giovedì è stata sicuramente parte della campagna elettorale, mentre per quanto riguarda "il pastificio" sarà utile che l'amministrazione di Bondeno, vecchia o nuova che sia, prenda in considerazione gli investitori solamente quando avranno finalmente "investito", e più precisamente solamente dopo che avranno, "finalmente" acquistato il terreno, fino a quel momento sono tutte chiacchiere di donne alla pompa.


11 commenti:

  1. Sono rimasto sorpreso che pochi giorni fa Alan, sulla Nuova, facendo riferimento a questa serata, parlasse di "presentazione del progetto". Io c'ero e quella non fu una presentazione, ma una volgarissima parata. Chiunque avesse ascoltato con attenzione, si sarebbe accorto delle castronerie che sono state dette e professionalità dei personaggi. Possibile che l'Amministrazione si debba far prendere per i fondelli da quattro avventurieri!

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  2. La vicenda PASTIFICIO, in un paese, pardon in una città normale, sarebbe stata sufficiente a far perdere le elezioni, indipendentemente dal colore politico. Vicenda quasi paragonabile alle chiusure dei numerosi stabilimenti manifatturieri presenti sul territorio negli anni 70. Con i comunisti al potere in municipio. Vicenda quasi paragonabile, sò di toccare un nervo scoperto, alla chiusura dell'ospedale che era il gioiello del nostro paese, all'ora non ancora città.
    Invece questi hanno stravinto. Cosa è successo, gli elettori sono diventati più BUONI,STANCHI,VECCHI, RASSEGNATI. Aiuto, io da solo non capisco.

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    1. Ancora vi chiedete come ha fatto a vincere ?????? Foraggiamento a pioggia attraverso le Associazioni di volontariato e le "società amiche di comodo" (quelle di Biancardi, ProLoco ecc), assunzioni indiscriminate, premi di "produzione" ai dipendenti comunali e favori vari a molti, con un occhio di riguardo all'elettorato di sinistra. Tutto tassativamente gestito in prima persona dal sindaco, coadiuvato da Vincenzi. Sinistra e opposizione completamente assenti o allo sbaraglio, con atavici sintomi irrefrenabili di puro autolesionismo. Da quando si sono liberati dal guinzaglio del "Centralismo Democratico" di Berlingueriana memoria, si sono persi, tutti allo sbando e mi sa che l'avvento della tanto agognata parola Democratico data al partito sia servita solo a disorientarli del tutto, visto anche il sentimento di repulsione prima e sopportazione poi, con cui è stato accolto un personaggio come Renzi che ha portato risultati elettorali mai raggiunti in tutta la storia della sinistra. Mi viene in mente quel colloquio tra Berlinguer e un militante comunista dopo che il PCI aveva sorpassato la DC di qualche decimale alle ultime elezioni politiche. Il militante: Ora si che faremo una grande e tenace opposizione al governo ! E Berlinguer: ma compagno, adesso dobbiamo andare noi al governo del Paese. E il militante per niente intimorito: ma cosa dici Enrico ? Il nostro ruolo e sempre stato quello dell'opposizione al governo e alla borghesia che esso rappresenta, non è possibile cambiarlo ! Ecco qui a Bondeno nella città del capirissim penso che siamo rimasti ancora su questi livelli cultural-politici. Infatti alle ultime elezioni la sinistra di Bondeno pur avendo dimostrato di avere almeno il 50% alle Europee, ebbene il 40% di loro ha votato la lista ...e avanti ! che notoriamente era quella di Biancardi&Saletti, dimostrando così di voler stare all'opposizione, scegliedosi con le proprie mani da chi farsi GOVERNARE. Naturalmente GOVERNARE inteso nel gergo più classico locale, quello cioè fortemente legato alle nostre tradizioni rurali e contadine. I meno giovani sanno bene che GOVERNARE qui da noi era essenzialmente riferito alla stalla, al governo delle bestie, in genere delle mucche. Questo ruolo "il padrone" lo affidava al bovaro che dalle nostre parti era comunemente chiamato : al bergamin. Quindi GOVERNARE le bestie consisteva nel dedicarsi al loro foraggiamento e all'accumulo del letame. Appunto !

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    2. Quindi se ho capito bene l'antifona bucolica, vuol anche dire che : più si foraggia, più si accumula letame !!! Quello che non ho capito, però, è : se il foraggio in fondo lo paghiamo noi contribuenti, il letame chi e come lo smaltiremo ???

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  3. Penso che il faro abbia subito un cortocircuito e una sovralimentazione, NON PENSO che la sinistra abbia paura di governare, a bonde l'ha fatto, tra alti e bassi, per mezzo secolo; NON CREDO che sia possibile comprare i voti servono troppi euri e si rischia di non accontentare tanti. C'è qualcos'altro. La tesi dell'accudire le vacche detto in dialetto GUARNAR non era certamente riferito alla GESTIONE DEL POTERE O AL COMANDARE, ma alle umili mansioni del curare il bestiame.
    Per MARCI: il letame se ben gestito non deve essere smaltito ma usato come fertilizzante.

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    1. Scusami tanto Anonimo 20:02 ma sei proprio la dimostrazione di quanto la sinistra abbia le idee annebbiate e poca elasticità di pensiero e vedute. Premesso che lo sappiamo tutti molto bene che la sinistra qui da noi ha governato per mezzo secolo, per il resto devo dire che non hai capito niente di quello che con sillogismi, doppi fini e una buona dose d'ironia intendevo denunciare ai lettori. Avresti bisogno di una camionata dei classici Pavesini, come si diceva una volta. Nemmeno l'allusione al "Padrone" che affida la presidenza del governo locale al "bergamin" hai capito ! Guarda è meglio che leggi Topolino. Marci invece ha capito molto bene e stando al gioco ha rincarato la dose, ma tu non hai capito nemmeno lì che tipo di letame sia quello prodotto dal foraggiamento della società.

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    2. In effetti caro anonimo io mi riferivo al letame ETICO che di certo non è un fertilizzante, anzi ! Il letame etico non si smaltisce comunemente ma rimane addosso alle persone che lo hanno prodotto, insieme alle parole, agli atteggiamenti e ai comportamenti dei quali ognuno in proprio se ne assumerà la responsabilità per sempre.

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  4. Ho comprato (non la camionata, sai con la crisi), pavesini e topolino e mentre mangio e leggo, aspetto caro faro, magari coadiuvato da MARCI, che tu m'illumini! Aspetto che tu esca da sillogismi e fine ironia (cortocircuito), che la sinistra ottusa," dura " ed in stato confusionale NON capisce. Quindi ti chiedo scusa in anticipo se mi permetto ma:
    se, "sappiamo benissimo che la sinistra ha governato per 50 anni", perchè nel tuo primo intervento dici che la sinistra oggi ha paura di governare?
    La sinistra oggi,(ma che sinistra, il pd di renzi è sinistra?), non ha niente a che vedere con il partito dei tempi di berlinguer e il fantomatico militante di cui parli.
    Io nel primo post del 17 agosto 12:50 (sono sempre io) chiedevo aiuto perchè appunto non capivo l'esito elettorale NONOSTANTE IL PASTIFICIO e le altre scivolate fatte nel quinquennio precedente dalla giunta vecchia che è quella nuova.
    Ringrazio, sig. faro di aver speso il tempo e fatica per rispondere, ma la risposta che dai non aiuta alla comprensione, non entra nel merito; si limita a una disquisizione intelletualoide che contesto quasi integralmente.
    Ancora, chi sarebbero i padroni di bondeno che affidano il governo al bergamino: gli industriali? gli agrari? i pensionati? o gli extracomunitari?
    Credo che dall'alto della tua supponenza, sig. faro non ti abbasserai a rispondere in modo più diretto e fuori da metafore ad un povero ignorante di sinistra (anche se ricordo che l'opposizione a questo governo locale non è un esclusiva della sx.), ma se lo farai, essendone in grado, ti ringrazio anticipatamente.
    Altrimenti mi consolerò con pavesini e topolino.
    Per Marci, se vuoi , ma soprattutto se puoi, definiscimi meglio il LETAME ETICO. Perchè la definizione che fornisci è una allegoria che il 70% (come minimo) degli elettori bondesani ignora.VUOI VEDERE CHE GLI OPPOSITORI DI LEGA NORD FORZA ITALIA E LISTE CIVICHE MASCERATE, A BONDENO HANNO STRAPERSO PERCHE', SI PARLAVANO MA NON SI CAPIVANO, VOLANDO TROPPO ALTO ?
    Può essere che pavesini e topolino aiutano a capire più dei dotti interlocutori del blog?

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    1. Caro Anonimo, non era mia intenzione essere supponente o presuntuoso, ho solo risposto a tono alla tua sollecitazione nei miei confronti. In riguardo al contenuto mi sembra di essere stato fin troppo chiaro. Di sicuro i diretti interessati hanno capito ogni singola virgola. E ti garantisco che l'opposizione basata non su chiacchiere ma su fatti concreti realmente avvenuti, l'ho sempre fatta a tutti gli schieramenti, sempre con il fine di difendere i singoli cittadini e da uomo libero di testa e da qualsiasi vincolo politico, quale sono. Per quanto riguarda te, se non ti dice niente come si chiama il nostro Presidente del Consiglio Comunale e di conseguenza chi è "il padrone" che lo ha messo lì, non so che dirti e che farci.

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  5. Sono fermamente convinta che ciò che scrive il faro corrisponde a verità. Anzi mi chiedo come non sia chiaro e lampante a tutti! Francamente anche chi non abita a bondeno, ma segue la ns cronaca politica si pone delle domande........

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    1. Anima Anonima 18:49, ti ringrazio di cuore per il tuo apprezzamento. Questo mi da più forza e consapevolezza sul fatto che stia facendo cosa utile per i cittadini che vogliono stare informati e ragionare con la propria testa sulle conclusioni logiche che propongo, ti assicuro sempre basate su fatti pubblici accaduti o più privati di cui ho riscontri e testimonianze certe. Essendo un Faro ho "solo" l'obiettivo di far luce su cose dette e non troppo risapute, su fatti accaduti e presto dimenticati o sottaciuti dalla stampa, su dichiarazioni fatte e poi rimangiate, su comportamenti avuti e poi rinnegati, poi il Faro ha anche il compito o la pretesa di illuminare la strada per una rotta più sicura ed evitare certi scogli più o meno occulti o meglio, ben occultati che potrebbero far affondare la nave di chi crede ancora nella morale civica, e nell'etica pubblica, in pratica nell'onestà di chi dovrebbe amministrarci come un buon padre di famiglia. Quanti siano i passeggieri di questa nave non lo so, forse non molti, ed è per questo che chiunque dia una mano a remare in questo senso o a sostenerne i nocchieri è sempre ben accetto.

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