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giovedì 28 agosto 2014

avevamo una centrale ad olio di palma .....

Riprendiamo da dove avevamo lasciato.... "Il Pastificio" e la zona ex Zuccherificio.
In questi giorni di un agosto anomalo e piovoso,  l'unico argomento di un certo spessore che ha tenuto banco nella politica locale è stato ancora una volta il pastificio.

Sull'onda del clamore suscitato dalle notizie che venivano dalla Germania, e che, dopo la primo genitura su questo blog, hanno trovato spazio anche sulla stampa locale http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/
Il sindaco Fabbri è intervenuto per NON prendere posizione (ancora una volta) sulla spinosa questione, anzi dichiarandosi "AMAREGGIATO". Se il sindaco è amareggiato figuratevi come possiamo essere messi noi cittadini.
Comunque sulla Nuova Ferrara del 12 agosto in un articolo a firma Alberto Vincenzi (novità!!!


 http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/ Fabbri sindaco neo riconfermato, esordisce così :

Il sindaco: «Ci aspettavamo i lavori già da mesi»

«Ci aspettavamo che ci fosse la partenza del progetto per il pastificio già nei mesi scorsi, dopo quella presentazione in grande stile. Adesso non ci resta che vedere cosa succede».
Alan Fabbri, sindaco di Bondeno, non nasconde la sua delusione. La comunità bondense si aspettava la realizzazione del pastificio anche come momento significativo per un rilancio dell’economia locale: trecento posti di lavoro in più, inseriti in un contesto di crisi come quello che sta vivendo l’intero Paese, sarebbero stati una vera e propria boccata d’ossigeno. Invece niente, come conferma lo stesso Fabbri: «Stiamo aspettando che Finbieticola Bondeno, che peraltro ha cambiato ancora amministratore, ci dica qualcosa. Ma non abbiamo avuto alcun tipo di informazione, nonostante il Comune e la Provincia abbiano fatto tutti i passi necessari per favorire l’insediamento dell’attività produttiva». Un impegno consistito nel predisporre, con il coinvolgimento del consiglio comunale, tutti gli atti necessari per consentire un celere avvio delle opere, che però non sono bastati, viste le lungaggini degli investitori. (...)
 Ma siamo sempre al punto di partenza: nulla da Finbieticola e nulla anche dalla società Thomas Food, che aveva presentato alla fine di febbraio in grande stile l’intervento nell’area dell’ex zuccherificio e sembrava davvero intenzionara. Ovviamente siamo delusi - continua il sindaco di Bondeno - da questo tipo di atteggiamento. Ma d’altra parte noi tutto quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Siamo di fronte a un investimento di privati, sul quale non possiamo incidere».
 Dopo il "Pilatesco" intervento del sindaco in pectore,  il sindaco emerito di Bondeno Davide Verri, ha alzato la
voce per chiedere finalmente chiarezza sulla vicenda :

Pastificio, Verri: “Ora la misura è colma”

L'ex sindaco di Bondeno interviene sulla vicenda dell'ex zuccherificio

questo è stato l'azzeccato titolo dell'articolo pubblicato su  Estense.com http://www.estense.com/?p=404034
dove Davide "sbotta" confutando l'affermazione, spesso ripetuta dall'amministrazione comunale di Bondeno che quella della zona "Ex Zuccherificio" sia solo una trattiva tra privati, sotto riporto la VERSIONE INTEGRALE dell'intervento di Davide: 
non è affatto vero, come sento dire, che la riconversione industriale dell’ex zuccherificio di Bondeno sia una mera questione tra privati. È vero l’esatto contrario: i fondi pubblici stanziati dalla UE per il progetto – si parla di circa 60 milioni di euro – e gli accordi sottoscritti tra proprietà ed istituzioni conferiscono all’intera operazione un indiscutibile “status” pubblico, tale da richiedere la massima trasparenza. La vicenda di Bondeno parte infatti dalla riforma “OCM Zuccheri” introdotta nel 2006 – anno di chiusura dell’impianto - con cui si prevedeva un regime di indennizzi per gli zuccherifici che rinunciavano alle proprie quote di produzione e sceglievano di riconvertire i propri impianti. Il Piano di riconversione del 2007 metteva pertanto a disposizione cospicui fondi pubblici per la riconversione dell’impianto dell’allora Italia Zuccheri.  La scissione deliberata dai soci (Co.Pro.B. e Finbieticola) di Italia Zuccheri  S.p.a. nel 2008 non ha fatto venir meno gli obblighi assunti, ma ha posto chiaramente in capo a Finbieticola Bondeno Srl – società del Gruppo Terrae,  proprietaria del sito - il compito di utilizzare quelle ingenti risorse per smantellare l’impianto, bonificare l’area e portare a termine la riconversione industriale per recuperare parzialmente i tanti posti di lavoro persi.  A sostegno della indubbia valenza  pubblica e strategica dell’intervento depone il fatto che Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, sindacati, associazioni agricole, Sipro hanno sottoscritto con Finbieticola, facendosene garanti, un Accordo di Programma che poneva in capo a quest’ultima l’onere di  predisporre in tempi stretti un progetto di riconversione dell’impianto che creasse nuova occupazione. La questione tra privati, a cui oggi si fa incomprensibilmente ricorso, riguarda esclusivamente il rapporto tra Finbieticola ed Enumplan, Società quest’ultima a cui pare sia stata commissionata, nel 2010, la realizzazione del fantomatico mega-pastificio di cui si parla in tutta Europa e che costituisce l’ultima ipotesi di riconversione in ordine di tempo. Ora però la misura è colma, è giunto il momento di fare chiarezza per evitare che questa vicenda, dai toni farseschi, si trasformi in una beffa per tutta la nostra comunità. È necessario denunciare al Ministro dell’Agricoltura quanto sta avvenendo per ottenere chiarezza: qual è la situazione del pastificio? Che rapporti intercorrono tra l’attuale proprietà ed Enumplan? Quanti sono i fondi pubblici messi a disposizione per Bondeno? Quanti ne sono stati spesi per la demolizione e la bonifica, quanti ne restano per la riconversione industriale  e per la Cassa integrazione? In questa vicenda, tutta italiana, sembra che ognuno sia preoccupato di non rimanere col cerino in mano: la Regione tentenna, la Provincia di Ferrara si è adoperata solo per la riconversione di Pontelagoscuro, le associazioni agricole non sollevano la questione, i sindacati sono preoccupati  per la proroga della Cassa integrazione, ma non alzano un dito per smuovere le cose, e le forze politiche latitano.

Davide Verri   
Credo che il pensiero di Davide Verri sia chiarissimo, le istituzioni, in primis il comune di Bondeno, non possono chiamarsi fuori da questa scabrosa questione.



Qualche giorno dopo anche il candidato sindaco sconfitto Giovanni Nardini ha fatto sentire la sua voce sulla stampa locale:

Ha ancora senso parlare di pastificio?

Così titolava estense.com http://www.estense.com/?p=404583 riportando l'intervento di Giovanni, che vi propongo in VERSIONE INTEGRALE :
Dopo oltre tre mesi di assordante silenzio, si ricomincia a parlare del pastificio. Finalmente la stampa locale è intervenuta svelando le analogie tra la situazione di Bondeno ed altre realtà analoghe, in altri paesi, dove si comincia a parlare di truffa ai danni delle comunità locali. Vari giornalisti stranieri seguono le varie vicende nei rispettivi paesi ed i loro riscontri ci dicono che nessun progetto è andato in porto.
Su Bondeno è doveroso evidenziare che i cittadini e le nostre aziende locali, in questi quattro anni, sono stati presi in giro con promesse ed azioni che poco hanno a vedere con la normale attività di impresa. Quello che più preoccupa e fa riflettere è l'atteggiamento del sindaco e della giunta di Bondeno. Un qualsiasi normale amministratore pubblico, normalmente oculato, ci avrebbe pensato due volte prima di delegare ad un estraneo la politica del lavoro come è avvenuto a Bondeno. Invece è andata così. Un'assurdità mai vista che, però, ha avuto un notevole riscontro mediatico per l'amministrazione comunale tanto che i cittadini di Bondeno sono ancora in attesa che comincino i lavori. Il risultato che si è ottenuto sinora è lo zero assoluto. Anzi, molto peggio: centinaia di migliaia di euro di fatture non pagate per le aziende di Bondeno che hanno fatto i lavori nella palazzina. E, inoltre, la fine della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti rimasti alle dipendenze di Finbieticola perché nessun progetto reale di riconversione è ancora stato presentato. Sui lavori della palazzina Alan Fabbri ha un'evidente responsabilità per essersi lavato le mani dei problemi delle aziende locali affermando che si tratta di un rapporto tra privati. Non è assolutamente vero. Si tratta di un accordo di riconversione di interesse pubblico con tanto di protocollo di intesa siglato da vari soggetti presso la Regione Emilia Romagna il 28 gennaio 2011.
Ciò che mi ha meravigliato in questi anni è come l'amministrazione comunale abbia fatto buon viso alla continua reiterazione di promesse assurde di centinaia di posti di lavoro, quando questo progetto è uno schema che è stato distribuito in decine e decine di Comuni in mezza Europa. Ancora tre mesi fa Alan Fabbri, negando l'evidenza, andava promettendo che il pastificio sarebbe diventato realtà e avrebbe portato centinaia di posti di lavoro. Come è potuto accadere tutto questo? Sicuramente vi è stata una notevole superficialità da parte del sindaco e dei suoi collaboratori. Sono convinto, inoltre, che la proprietà sia anch'essa caduta in un vortice di promesse mai mantenute e che i soggetti istituzionali, soprattutto la Regione, avrebbero dovuto concedere meno rinvii per la compravendita dell'area tra la proprietà e i presunti investitori. La situazione economica di Bondeno è talmente difficile che, nonostante tutto, molti ci credono ancora. Ma ha ancora senso parlare di pastificio a Bondeno? Come stanno realmente le cose? A chi giova questa situazione indefinita? E i debiti lasciati da Enumplan? Nel maggio scorso ho inoltrato una richiesta scritta a Provincia e Regione affinché si attivassero per la convocazione di un tavolo regionale per discutere dei lavori non pagati alle aziende di Bondeno. Lo chiedo nuovamente. E' il minimo che si possa fare. Sarebbe fondamentale che si iniziasse a fare chiarezza, partendo da questo e sapendo che chi vuole investire deve prima pagare i debiti lasciati sul territorio.

Giovanni Nardini

Consigliere Comunale Pd Bondeno
In conclusione sembra che a fronte delle innegabili difficoltà del progetto pastificio l' amministrazione di Bondeno stia giocando a rimpiattino, nascondendosi dietro un dito, e così questo faraonico progetto sembra sia rimasto senza padri né madri, insomma " al nè fiol ad nisun " .

Tuttavia solo qualche mese fa, (marzo 2014) sull'ultima edizione pubblicata de "Il Municipio" (quella che non ho voluto pagare http://non-in-mio-nome-non-con-le-mie-tasse.html ) nelle pagine riservate ai gruppi consiliari, l'Unione di Centro (non l'UDC, ma il gruppo civico facente capo al potentissimo assessore Vincenzi, mister preferenze 2014) si vantava di aver ereditato una "centrale ad olio di palma" e lavorando con serietà hanno "raggiunto l'obbiettivo di  sostituirla con un impianto di produzione di pasta fresca." 

Ci sarebbe voluto più rispetto per i lasciti .......


3 commenti:

  1. Questa è davvero grossa! La prossima sarà quella buona e Fabbri non sarà più eletto a Sindaco di Bondeno causa il pastificio, però mi raccomando ai geni della politica, continuate a parlarne!

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    1. Se permetti caro Anonimo 14:40, la prossima volta Fabbri non sarà più eletto perchè per legge non può fare più di due mandati, se non lo sarà anche per altri motivi lo vedremo. Certo potrà sempre fare staffetta a tre con i sodali Vincenzi e Biancardi. Tu, dimostri di essere un "genio della politica nostrana", mai una volta che ribattendo alle domande o alle accuse che vi vengono fatte, rispondiate con argomenti o fatti concreti, sempre e solo inveire o offendere chi porta in evidenza fatti reali che vi danno fastidio. Questo perchè gli argomenti a discolpa non li avete perchè puntate al consenso solamente con, feste, prebende, sovvenzioni, convenzioni e un bel contorno di ruffiani e leccaculo, bei geni della politica che siete ! Siete fortunati che a sinistra avete un'opposizione all'acqua di rose e la stampa vi è tanto "amica" che per parlare del pastificio o dei soldi tolti ai servizi sociali per fare osservatori astronomici, bisogna scomodare un nuovo giornalista perchè ..... meglio lasciar perdere.

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  2. Nei giorni scorsi mi sono documentato ed ho interpellato l'assessore Rabboni: la Legge 11 marzo 2006, n.81 "conversione in legge del DL 10 gennaio 2006, n 2 recante interventi urgenti per i settori dell'agricoltura..."cioè quella sulla riconversione del settore saccarifero istituiva presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Comitato interministeriale che aveva alcuni compiti: doveva approvare entro 45gg il piano nazionale di razionalizzazione e di riconversione del settore, doveva coordinare le misure comunitarie e sociali previste per il settore e formulare direttive per l'approvazione dei progetti di riconversione degli zuccherifici. Le imprese dovevano presentare, cosa che è stata fatta con la centrale ad olio di palma, al Ministero entro 60gg un progetto di riconversione con il supporto tecnico dell'ISA. La cosa interessante è che fu costituito un fondo presso AGEA(agenzia per le erogazioni in agricoltura) per la riconversione della produzione bieticolo/saccarifera dove sono affluite anche le risorse destinate espressamente perla riconversione dei tanti zuccherifici. L'assessore mi ha confermato di aver investito il Comitato della questione.

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