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martedì 25 giugno 2013

Sanità, Io sono per il piano B

Il pluri - consigliere (comunale e provinciale) Giovanni Nardini, sempre attento ai problemi quotidiani dei cittadini di Bondeno, mi ha inviato la seguente e-mail che pone in risalto l'ormai annoso problema dei servizi sanitari del nostro territorio .


Leggiamolo con attenzione:



In questi giorni sono trapelati sulla stampa locale gli indirizzi che saranno posti in trattazione alla prossima conferenza territoriale socio sanitaria che si terrà entro fine mese. In sostanza, come era già deciso dall'inizio degli anni "90, resteranno 4 ospedali per acuti (Sant'Anna Cona, Lagosanto, Cento, Argenta) e tutti gli altri (Copparo, Bondeno, Comacchio e Portomaggiore) saranno strutture sanitarie intermedie. Nella realtà, la situazione più complessa è il ridimensionamento di Comacchio, ma come si fa a pensare che possano esistere due ospedali a distanza di nove chilometri l'uno dall'altro?
Per quanto riguarda Bondeno, si tratta di tradurre in realtà le decisioni prese nel febbraio 2012 e bloccate dal terremoto dello scorso anno. Da tenere conto, inoltre, che in questo anno e mezzo vi sono state varie manovre finanziarie e la spending revew che hanno tagliato risorse anche nel settore sanità.
 

 In sostanza con la casa della salute, a Bondeno vi sarà molto più di prima del terremoto. Probabilmente vi saranno alcuni problemi a mantenere il reparto di lungo degenza post acuzie, che è un reparto legato alla presenza di un ospedale per acuti e, come nel resto del territorio provinciale, il superamento del punto di primo soccorso. Vi sarà, però, la presenza h 24 di medici pronti ad accogliere ed indirizzare il cittadino/paziente verso ciò di cui ha bisogno e le novità di un ospedale di comunità e un reparto di fisioterapia. Nella risposta che il 13 giugno la Presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, ha dato alla mia interpellanza sul futuro del Borselli, è evidente che oltre al problema di avere qualcosa di più o di diverso, per Bondeno la vera necessità è di riavere i servizi persi a causa del terremoto che costringono la nostra gente a spostarsi per mezza provincia per un semplice esame di routine. Il problema vero è risistemare il Borselli in fretta o recuperarlo in parte e fare una nuova struttura antisismica. Sono queste le due iopotesi in ballo. Basta che si faccia in fretta.
Nella nota allegata spiego meglio i dettagli della proposta che la Regione e l'azienda USL hanno fatto al Sindaco di Bondeno il 10 giugno scorso.

Giovanni




Borselli: è il tempo delle scelte!
Credo che abbiamo aspettato abbastanza per capire cosa riserva il futuro all’Ospedale Borselli e alla sanità di Bondeno e dell’alto ferrarese. Vorremmo conoscere in fretta cosa si intende fare. Con il sisma del 20 maggio 2012 l'Ospedale Borselli di Bondeno ha subito gravi danni nella parte storico-monumentale della struttura e gran parte dei servizi sanitari presenti sono stati trasferiti in altri plessi ospedalieri della Provincia. Da allora per i cittadini di Bondeno vi è stata una forte limitazione nell'accesso e nella fruibilità dei servizi sanitari in special modo per la diagnostica, la specialistica e la cura delle malattie croniche. Per eseguire un banale controllo siamo costretti a girovagare per la provincia quando non riusciamo a trovare risposte in tempi accettabili a Cento o al Sant'Anna di Cona. In vari casi siamo costretti ad utilizzare strutture sanitarie fuori provincia o strutture private. Dopo tredici mesi dal terremoto non è stato fatto niente per ripristinare sul territorio, anche in forma minima, i servizi presenti in precedenza. Di questa situazione di mancanza di servizi e di risposte sul futuro del Borselli ho chiesto, con apposita interpellanza, alla Presidente della Provincia di Ferrara, Presidente della Commissione Territoriale Socio Sanitaria. La risposta, lo scorso tredici giugno, è stata che l’Azienda USL e la Regione, in base al responso della commissione tecnica incaricata di verificare lo stato del Borselli, hanno proposto al Sindaco due ipotesi di lavoro, partendo dalla decisione già presa lo scorso anno di aprire a Bondeno la casa della salute con potenziamento qualitativo e quantitativo degli ambulatori di specialistica presenti in passato. La prima è di recuperare interamente il Borselli, con quanto c’era prima, con la casa della salute, e con alcune novità che possono essere posti letto di ospedale di comunità e per altre problematiche legate all’handicap in età adulta. Si parla, inoltre, del ritorno di un reparto di fisioterapia. L’ipotesi B non è diversa dal punto di vista dell’offerta sanitaria e socio sanitaria, ma prevede il recupero parziale del Borselli (una parte dovrebbe essere abbattuta) e la costruzione di una nuova struttura sanitaria che ospiti la casa della salute. Ora entra in campo la politica. Spero non quella delle strumentalizzazioni e delle banalità, ma la buona politica che pensa alle necessità e al bene della gente. Se si guarda alle necessità della gente, è evidente che ciò che è previsto a Bondeno è molto di più di quanto era presente prima del terremoto. Bisogna scegliere, in fretta, dove fare la casa della salute. A favore della ristrutturazione del Borselli è il mantenere in un unico luogo i servizi sanitari e socio sanitari di Bondeno. Contro è un’ubicazione infelice e pericolosa e i tempi del recupero che rischiano di lasciare senza risposte ancora per molto tempo i cittadini di Bondeno. A favore della nuova struttura i tempi di realizzazione, il fatto di essere antisismica, a forte risparmio energetico e una localizzazione migliore della precedente in una zona centrale, ben servita dal punto di vista viario, nelle vicinanze dell’autostazione e della stazione ferroviaria. Se dobbiamo ascoltare i tecnici, i medici di base nei mesi scorsi si sono spesi per l’ipotesi B. Comunque si decida, deve essere data subito una risposta alla mancanza di servizi per la nostra popolazione. Non si può continuare a girare per mezza provincia per un controllo di ruotine.
Giovanni Nardini
 
Grazie Giovanni per la chiarezza e l'onestà intellettuale, per
 quanto poco possa contare, sottoscrivo in toto il tuo appello e
per quanto mi riguarda, la mia preferenza è per
l'opzione
B .

6 commenti:

  1. Nardini: sindaco subito !,,

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    1. No, per piacere. E lo dico da elettore di centrosinistra.

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  2. Chi ha voluto Cona ? Chi ha deciso gli ospedali da chiudere? Chi comanda da sempre in regione? Inutile piangere adesso per decisioni prese dal suo partito.

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    1. E' giunto il momento di guardare avanti, acqua passata non macina più ! Inseguendo rivendicazioni di ieri, non possiamo perdere le opportunità di oggi.

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    2. Giusta riflessione ma non si può guardare al futuro senza ricordare il passato e senza pensare al presente. Tagli, tagli e tagli sempre e solo sui servizi, i dirigenti e direttori messi dai partiti quelli non hanno problemi .....a casa tutti i responsabili di questo scempio poi cominciamo a parlare della ricostruzione!

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  3. Caro Giovanni, nutro forti perplessità sul fatto che "vi sarà molto più di prima del terremoto". Vedremo. Vero è però che occorre guardare avanti come dice giustamente Arnaldo, e allora penso che il progetto B si possa migliorare(per esempio ancora nulla è stato detto sull'ambulanza e sulla dislocazione dell'auto-medica o sulla possibilità che si possa gestire un ambulatorio di Primo Intervento). Quanto ai servizi ambulatoriali - insisto che si potevano approntare in una sede provvisoria visti i tempi sia del piano A che di quello B - puntiamo l'indice sui tempi di attesa eccessivi che inducono molti a rivolgersi al privato.

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