Frequentremente, nelle riunioni del Consiglio Comunale, venivano presentate delle cosidette "mozioni" di carattere essenzialmente politico, su importanti questioni di politica nazionale o internazionale.
Queste mozioni permettevano a ciascun gruppo consigliare di affrontare problemi di un certo spesore che normalmente non vengono trattati nei consigli comunali e davano un certo "respiro" al confronto politico-amministrativo. Al termine di vere e proprie maratone oratorie si proceva alla votazione che, nonostante tutti gli sforzi di persuasione reciproca, rispecchiavano esattamente le forze in campo dei due schieramenti di allora.
Dal 1999, con la venuta della giunta Verri si è persa l'abitudine di queste mozioni politiche, poichè l'eterogeneità della sua maggioranza, ha sconsigliato la presentazione di mozioni politiche che finivano "sistematicamente" per dividere la maggioranza in due o anche tre fazioni, prestando il fianco alle bordate dell'opposizione.
Mi è quindi venuta voglia di tralasciare, per una volta, i fatti del nostro comune, ed occuparmi di una questione di carattere universale:
L'integrazione degli immigrati in Italia, ed in particolare dei cittadini di religione islamica.
Il buon senso mi suggerirebbe di non trattare questo scottante argomento, proprio in questi giorni, ma mi interessa conoscere il vostro parere e spero che possiate fare molti commenti su questa "mozione" che sto per affrontare.
Qualche tempo fa, mi è capitato di vedere circolare una e-mail che riportava un intervento del primo ministro Australiano, che tutto sommato mi sono sentito di condividere. Qualche giorno dopo ho appreso che si è trattato di una bufala; infatti la mail circolava già dal 2005, inoltre la mail cita John Howard come primo ministro, mentre l'attuale primo ministro australiano è Kevin Rudd. Howard è stato primo ministro dal 1996 al 2007, ma le parole attribuitegli provengono, in realtà, da un articolo pubblicato in un giornale locale americano, il Bartow Trader, e scritto, non da un politico o da un giornalista, ma da un semplice cittadino degli Stati Uniti, Barry Loudermilk, veterano dell'aviazione militare, nei giorni successivi agli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle a New York e al Pentagono a Washington, e riferito ai sentimenti che circolavano negli Stati Uniti in quei giorni.
La versione australiana ripercorre il testo di Loudermilk quasi parola per parola, cambiando soltanto i riferimenti agli Stati Uniti per adattarli all'Australia.
Ciò detto mi sento comunque di condividere, pressochè integralmente, il contenuto dell'articolo che a questo punto è stato scritto dal sig. Loudemilk (onore al merito) e mi sento di poter sostituire i riferimenti all'Australia con quelli all'Italia, e così intendo fare:
"GLI IMMIGRATI NON ITALIANI DEVONO ADATTARSI ! Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l'ITALIANO, non lo spagnolo, il libanese, l'arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli ITALIANI crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d'influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E' quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un'altra [sic] parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte della nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un'altra grande libertà ITALIANA : IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che VI ha accettati."
Spero di avervi dato buoni argomenti per discutere e commentare esercitando il Vostro diritto di critica, ma ritengo che su questi argomenti non si possa rimanere indifferenti.
Mi attendo numerosi commenti, grazie per l'attenzione.
Quando l'argomento è così ampio si rischia la dispersione degli interventi o semplicemente la divisione aprioristica in due fazioni che si insultano.
RispondiEliminaQuello che mi chiedo io è se si possa parlare di una cultura italiana condivisa a 150 anni dall'unità, specialmente per la pesante ibridazione USA dal dopoguerra in poi.
C'è poco da dire: a Bondeno ormai viaggiamo oltre il 10% di popolazione extracomunitaria (tutto sommato, nonostante una giunta leghista, ai cittadini stranieri Bondeno piace. E sapete perchè piace: perchè ci sono leggi che, Lega o non Lega, li tutelano (non entro nel merito se a torto o ragione); inoltre il costo delle case è bassissimo; quindi è ormai tradizione che gli immigrati del magreb s'insedino qui. Tra un pò ci ritroveremo con la sagre del kebab o del cous cous. Che non sarebbe neppure una brutta idea, dato che abbiamo già la sagra dei sapori d'Irlanda (poco senza tradizione culinaria).
RispondiEliminaErgo, che si fa con tutti sti magrebini? Li vogliamo ghettizzare oppure proviamo ad integrarli. Anche perchè è molto probabile che i bondenesi di domani siano loro.
Certo che vogliamo integrarli, purché loro vogliano vivere qui secondo le regole di questi luoghi. Le stesse regole che tutelano i nuovi venuti, consentono alle case di costare poco ed dove si può mangiare ottima carne di maiale, pesce di mare, cucina cinese e un kebab di qualità . Perché un metro misura cento centimetri , per me, per te e per tutti . Questa e' integrazione!
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