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mercoledì 5 settembre 2012

Dove c'è fumo, c'è arrosto ....


Riassunto delle puntate precedenti :
Il sindaco Alan Fabbri ha un ottimo rapporto con la stampa ed i mass media, la cosa apparte quanto mai sospetta, infatti non si ricorda a memoria d'uomo un articolo critico nei suoi confronti, ne sul Resto del Carlino, nè sulla Nuova Ferrara nè, tnto meno, su Estense.com.
Nel 2010 il Consiglio comunale licenzia l'addetto stampa e nomina il nuovo direttore responsabile de Il Municipio a titolo "gratuito", senza addetto stampa chi si occupa della comunicazione istituzionale ?
Nel 2010 affida un'incarico ad un consulente esterno (dott. Peccenini) per la gestione del sito e la direzione de Il Municipio alla dot.ssa Fortini. Nel 2011 affida tutta la comunicazione istituzionale alla PRO LOCO di Bondeno,

 nel 2012 non rinnova la convenzione con la Pro Loco che pure aveva avuto risultati lusinghieri, ed afida tutta la corretta comunicazione istituzionale alla Associazione Bondeno Cultura, con risultati altrettanto validi..... che fortuna sfacciata !!!

Faccio  tre passi indietro, e ritorno a parlare del "vecchio" addetto stampa Camilla Ghedini che, tra le altre cose,  si occupava della direzione del periodico Il Municipio, ovviamente debitamente remunerata. Come ho già più volte detto e ripututo il Consiglio Comunale ha deciso di eliminare questa spesa e di affidare l'incarico di direttore de " Il Municipio"  alla dott.ssa Claudia Fortini (sarà un omonima della giornalista del Resto del Carlino ???) che svolge l'incarico a titolo gratuito così come tutto il resto della redazione.

Andando a spulciare tra le determine dirigenziali ho notato una stranezza, nel 2009, ma anche nel 2010,  l'affidamento per la realizzazione grafica e la stampa de "Il Municipio" è stata affidata alla società Ediland sas di Finale Emilia,  con un costo complessivo di €. 12.000,00, come potete vedere nella seguente pagina del sito del Comune www.comune.bondeno.fe.it/ e che di seguito riporto fedelmente:
Affidamento realizzazione del periodico "Il Municipio"
(Dirigente responsabile Antonella Moretti)

La vera "stranezza è che per l'anno successivo (2011) l'incarico,  affidato sempre alla medesima Ediland sas di Finale Emilia, ha comportato un costo di €. 19.000,00 come potete vedere nella seguente pagina del sito del Comune www.comune.bondeno.fe.it/incarichi-anno-2011/ e che di seguito riporto fedelmente:

Incarico per la redazione del periodico comunale "Il Municipio di Bondeno"

(Dirigente responsabile Dott.ssa Daniela Ori))
Sicuramente sarà variato qualche cosa nel contratto con Ediland sas, ma certo è una bella coincidenza che mentre il direttore responsabile accetta di lavorare gratis, lo "stampatore" aumenta il suo compenso di 7.000 euro. CHE STRANO....

Una nuova stranezza nela gestione della Comunicazione istituzionale dell nostro Comune.
MA A CHI GIOVA TUTTO CIO' ?????

Infatti, come nei migliori libri gialli, anche per risolvere questo piccolo mistero,  dobbiamo rispondere alla domanda :

Chi trae vantaggio da una situazione tanto complicata ?
  1. Il Sindaco Fabbri sicuramente,  poichè ha una comunicazione istituzionale puntuale e corretta ( dal suo punto di vista), cosa che avrebbe potuto avere anche con un semplice incarico di addetto stampa "ufficiale", ma avrebbe dovuto spiegare le sue scelte alla sua maggioranza
  2. Colui o coloro che in effetti  svolgono le funzioni di addetto stampa, all'interno della Pro Loco e/o dell' Associazione Bondeno Cultura, che senza esporsi direttamente (perchè non vogliono o non possono)  propagandano acriticamente l'azione amministrativa della Giunta Fabbri, e ne sono pure economicamente ricompensati, senza che ciò risulti pubblicamente. 
  3. Colui o coloro che non potrebbero mai confessare ai loro datori di lavoro, che per la loro opera sono remunerati (indirettamente) anche dal Comune di Bondeno, con buona pace dell'indipendenza e della tutela della fede pubblica.

Concludo questo lunghissimo post, lasciando a voi lettori ogni ulteriore commento, ogni analogia o verosimiglianza con accadimenti occorsi in questi tre anni, traete voi le conclusioni, una cosa è certa,  dove c'è fumo c'è arrosto, e in questa storia di fumo ce n'è davvero parecchio, fa quasi piangere.
Infine vi riporto di seguito la Carta dei Doveri del Giornalista dell'Ufficio stampa, affinchè possiate rendervi conto come ci si dovrebbe comportare in un paese civile.



Carta dei doveri del giornalista degli Uffici Stampa (Roma, 10 novembre 2011)

Si definisce come attività di Ufficio Stampa una funzione prettamente giornalistica, in quanto diffonde notizie per conto di aziende, organismi, enti privati o pubblici. Sono perciò esclusi dall’attività di Ufficio Stampa differenti aspetti della comunicazione come relazioni pubbliche, relazioni con i cittadini, marketing e pubblicità. Anche la figura del “portavoce”, diffusa soprattutto in politica e negli organismi elettivi, non è compresa nella definizione di Ufficio Stampa ed è quindi incompatibile con il ruolo di addetto stampa, coordinatore o capo ufficio stampa.
L'Ufficio Stampa è la struttura primaria dell'informazione giornalistica verso l’esterno. Il giornalista che vi opera è tenuto ad osservare la Carta dei doveri che è il fondamentale documento deontologico di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine, a prescindere dalla natura contrattuale e dal tipo di incarico ricoperto e da eventuale altra attività svolta, e le norme deontologiche fissate dalla legge professionale oltre a quelle enunciate in documenti ufficiali dell'Ordine (Carta dei doveri, Carta di Treviso sui minori), Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria, Carta di Roma, Carta di Firenze) ed a quelle che verranno adottate in futuro dall'Ordine.
Il giornalista che opera negli Uffici Stampa delle amministrazioni pubbliche agisce in conformità a due principi fondamentali contenuti nella legge 150/2000: il diritto dei cittadini di essere informati e il diritto/dovere delle istituzioni pubbliche di informare. I giornalisti che lavorano negli Uffici Stampa, sia pubblici sia privati, sono tenuti a partecipare alle attività di formazione e aggiornamento professionale permanente, promosse direttamente o indirettamente dal Consiglio Nazionale, seguendo i percorsi formativi definiti per i giornalisti sia professionisti sia pubblicisti.
In ogni caso, sia nelle strutture pubbliche che nel privato, il giornalista, in armonia con quanto prescrivono la legge 69/1963 istitutiva dell’ordine professionale, le norme deontologiche, e - per gli enti pubblici - la legge 150/2000, è tenuto, pur in un doveroso ambito di collaborazione
, a separare nettamente il proprio compito da quello di altri soggetti che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di ufficio stampa e la denominazione di addetto stampa o capo ufficio stampa sono riservate unicamente agli iscritti all’ODG.
Il giornalista dell’Ufficio Stampa accetta indicazioni e direttive soltanto dai soggetti che nell’ambito dell’ente, organizzazione o azienda, hanno titolo esplicito per fornirgliele, ovvero dal giornalista capo ufficio stampa o coordinatore e, laddove non esiste, dal responsabile dell’attività di informazione dell’Ente medesimo, purché naturalmente le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, alle carte deontologiche, al Contratto di lavoro.
Il giornalista deve uniformare il proprio comportamento professionale al principio fondamentale dell’autonomia dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio Stampa nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera.
Il giornalista direttore responsabile di house organ, siti web, newsletter o altri mezzi di informazione aziendale, purché si tratti di testate registrate, esercita i diritti e doveri della firma. Ciò comporta l’adozione di scelte relative alla correttezza dei contenuti dei quali risponde, oltre che in sede civile e penale, anche rispetto all’Ordine dei giornalisti.
Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte o dall’interesse economico. In tal senso ha l'obbligo di difendere la propria autonomia e credibilità professionale secondo i principi di responsabilità e veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine.
In particolare, nelle istituzioni di natura assembleare e nelle assemblee che svolgono attività informativa in modo associato e nelle quali operano sia la struttura di informazione dell’organo assembleare che quella dell’organo esecutivo, il capo ufficio stampa e/o coordinatore garantiscono il pieno rispetto della dialettica e del pluralismo delle posizioni politiche, evitando ogni commistione tra l’informazione dell’assemblea e quella dell’Esecutivo.
Secondo quanto prescrive la Carta dei doveri, il giornalista che opera in un Ufficio Stampa non può ricevere né fornire doni o altre utilità che possano limitarne l’autonomia e la credibilità professionale.
Il giornalista degli Uffici stampa non può assumere, nell'arco di vigenza del rapporto di lavoro, collaborazioni, incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di imparziale ed attendibile operatore dell'informazione.
La violazione di queste regole integranti lo spirito dell’art. 2 della Legge 03.02.1963 n. 69 comporta l’applicazione delle norme contenute nel Titolo III della stessa legge.

3 commenti:

  1. Il problem è che tutto questo i cittadini faticano a saperlo, sia perchè non sono questioni facili da scoprire, sia perchè l'opposizione - ed in primis la capogruppo del PD - non fanno bene il proprio dovere.
    Quanto riportto su questo blog dovrebbe essere, come minimo, frutto di una o più interpellnze. Invece niente!
    Mi chiedo cosa fanno i consiglieri comunali d'opposizione, prima di tutto quella sig.ra che si lamenta sempre e perdere tutte le competizioni elettorali a cui ha partecipato.

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    1. Caro Amico hai centrato il problema, "i cittadini faticano a saperlo". Ma non è un caso, ritengo, di aver in qualche modo documentato, con questi tre post, che da alcuni anni a questa parte, gran parte dell'informazione di Bondeno è stata asservita alla propaganda del Sindaco. So per certo che l'accesso ai mass media, da parte dei consiglieri comunali di opposizione, è stato reso più di una volta difficoltoso, così come la presenza su "Il Municipio" di società sportive o associazioni, "non allineate" con l'amministrazione comunale. Mala tempora currunt ...

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  2. Evidentemente a nessuno importa che giornalisti e/o opposizione facciano il loro dovere: sembra essere una caratteristica del carattere "furbescamente" italico aspettarsi l'esatto l'opposto (capirissimo)

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