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mercoledì 17 dicembre 2014

Cattivi Pensieri

Da oltre una settimana, su tutti i giornali e telegiornali tiene banco l'affaire "Mafia Capitale" con grande disprezzo dei cittadini "onesti" o presunti tali, per la politica senza distinzione di colore o d' ideale. Destra e sinistra, sono tutti uguali, tutti a fare i propri porci comodi con i soldi della collettività. 

Tutto vero, tutto documentato e sotto gli occhi di tutti, salvo il fatto che poi i cittadini, la  cosiddetta parte lesa, al momento del "bisogno" sono i primi che, invece di esercitare i propri diritti, ricorrono ai favori dei malfattori e delinquenti. Un esempio tra tutti Daniele Rossi calciatore della Roma, un campione che dovrebbe essere d'esempio per i nostri figli, ma non solo Teo Mammuccheri, "eroe" televisivo de "Le Iene", e chissà quanti altri .


Con questi cattivi pensieri in testa mi è capitato di trovare sul web un articolo  su  "edilizia e territorio" un inserto de "il sole 24", scritto qualche mese fa, il cui titolo  ha attratto la mia attenzione :


Bruxelles boccia gli appalti italiani: la corruzione si mangia il 40% del valore di ogni opera
Ricorso eccessivo a trattative private e procedure d'urgenza, costo eccessivo dell'alta velocità, scarsità di controlli. Richiesti più poteri per la Corte dei Conti.....


L'articolo prende spunto da uno studio sulla percezione della 

legalità che i cittadini della comunità hanno del proprio stato 

e della loro pubblica amministrazione e non c'è da stupirsi se 

i risultati non sono stati particolarmente edificanti, ecco 

alcuni passi significativi dell'articolo che riprendono le 

risultanze dello studio :  

I funzionari pubblici responsabili delle aggiudicazioni degli appalti o del rilascio delle licenze edilizie tra le figure più "chiacchierate". Quelle di cui imprese e cittadini si fidano di meno. Al pari dei politici. Lo dice il rapporto sulla corruzione rilasciato ieri dalla Commissione europea. Il dossier - che individua nella sola Italia il territorio di coltura di fenomeni corruttivi per 60 miliardi, pari alla somma di tutti quelli registrati negli altri Paesi Ue - dedica un ampio capitolo al settore degli appalti pubblici (scaricabile in italiano dal link in fondo all'articolo), indicandolo come «un settore particolarmente esposto al rischio della corruzione».

(...)
E la sfiducia nel sistema è ben fotografata dalle risposte che gli italiani hanno dato al sondaggio effettuato su incarico della Commissione. Il 70% degli interpellati ritiene che la corruzione negli appalti sia un fenomeno diffuso sia negli appalti di rilevo nazionale che locale, contro una media europea inferiore al 60 per cento. Tra le pratiche più diffuse per inquinare le gare vengono additate i criteri di selezione delle offerte poco chiari (55%), conflitti di interesse nella valutazione delle proposte (54%), l'abuso dei motivi d'urgenza per evitare le gare e ridurre la concorrenza (53%), la "prassi" di scrivere i capitolati d'appalto «su misura», o di far partecipare i privati alle scrittura dei documenti di gara, in modo da favorire determinate imprese (52%), l'abuso delle procedure negoziate (50%). Ma non mancano i riferimenti alle offerte concordate (45%), o alle più classiche varianti indicate come «modifica dei termini contrattuali dopo la stipula del contratto» (38%). 
(...)
Il problema è la scarsa possibilità di controllo. Nel report non si fa alcun accenno alla vigilanza che potrebbe essere effettuata dall'Autorità sui contratti pubblici. mentre si cita la Corte dei Conti che però non può seguire controlli a sorpresa «il che si ripercuote negativamente sul tasso delle irregolarità». Mentre bisognerebbe assegnarle «il potere di effettuare controlli senza preavviso». Pesa anche la scelta di depenalizzare il falso in bilancio «che produce effetti negativi in termini di prevenzione delle irregolarità, in particolare nella fase di esecuzione».


Questa è la percezione che noi cittadini italiani abbiamo della pubblica amministrazione e della gestione della cosa pubblica, almeno secondo il sondaggio commissionato dalla Commissione Europea, che è consultabile integralmente al link sopra riportato. 

Ma questa percezione di illegalità quanto è figlia dei nostri singoli comportamenti ?  
Quanto dipende della diffusa avversione per le regole ed i doveri di cittadino ? 

E così inseguendo i miei pensieri mi sono chiesto se la fotografia del sondaggio di cui sopra potesse essere rappresentativa anche della nostra amministrazione locale, e se i comportamenti indicati nel sondaggio avessero riscontro anche nel nostro comune.
E così sono andato a cercare sul sito ufficiale del Comune di Bondeno, gli esiti delle gare bandite dal comune negli anni 2013 e 2014, per verificare se le procedure di gara siano state immuni dai difetti evidenziati nel sondaggio .
Per chi volesse verificare di persona il link alla pagina è il seguente :  http://www.comune.bondeno.fe.it/bandi-e-contratti/tabelle-avvisi-di-post-informazione

Poiché le finalità di questa mia ricerca è quella di verificare le modalità di gara, nelle tabelle che seguono ho "eliminato" i nominativi delle ditte vincenti, proprio per non spostare l'attenzione del lettore. Chi avesse curiosità voieuristiche può andarsi a vedere le tabelle in versione integrale al suddetto link.

Ho iniziato la mia ricerca con le gare bandite dal settore tecnico per l'anno 2013, che riporto nella riproduzione fotografica seguente:

ANNO 2013


Su 28 appalti solo 1 è stato affidato con una vera e propria
gara di appalto, mentre gli altri sono stati aggiudicati con procedura negoziata senza previa pubblicazione, oppure affidamento diretto o ancora trattativa privata. Come potete vedere si possono riscontrare, nel comportamento della stazione appaltante del nostro comune, quei criteri di selezione delle offerte indicati nella ricerca della Commissione Europea tra le pratiche censurabili .
Per meglio capire quale sia la normativa applicata nel nostro comune riporto una breve nota  che ho reperito sul sito dello studio legale  Baggio, specializzato in bandi pubblici   http://www.studiolegalebraggio.it/+-Procedura-negoziata-trattativa-+

TRATTATIVA PRIVATA
La “trattativa privata” - meglio definita “procedura negoziata” nelle direttive comunitarie e nel Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. n. 163/2006 - è un criterio di selezione dei concorrenti di natura eccezionale.Ciò in quanto la necessità di tutelare i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa impone la regola generale secondo cui l’aggiudicazione di un contratto pubblico deve avvenire attraverso l’espletamento delle procedure aperte e di quelle ristrette, ai sensi degli articoli 54 e 55 del D.Lgs. n. 163/2006.Pertanto, la stazione appaltante può fare ricorso ad una procedura negoziata solo nei casi specifici che la legge prevede espressamente.
Casi di ricorso alla procedura negoziata
I casi tassativi previsti dal D.Lgs. n. 163/2006 (Codice Appalti) per indire una procedura negoziata sono:
  • mediante rinnovo del contratto: art. 29
  • con pubblicazione del bando: art. 56
  • senza pubblicazione del bando: art. 57
  • a cottimo fiduciario per acquisti in economia: art. 125
Nei primi tre casi, la procedura negoziata può essere utilizzata per acquisti d’importo sia superiore che inferiore alla soglia comunitaria.Invece, nel caso di cottimo fiduciario per acquisti in economia, la procedura negoziata può essere utilizzata solo per acquisti di beni e servizi d’importo inferiore alla soglia comunitaria e per l’affidamento di lavori d’importo inferiore a 200.000 euro.
Obbligo di motivazione
Dalla natura eccezionale e tassativa della procedura negoziata deriva sempre l’obbligo per la stazione appaltante di una motivazione congrua e dettagliata che giustifichi il ricorso a tale sistema di selezione in luogo di un altro.

E' evidente che nel Comune di Bondeno la stazione appaltante del settore tecnico ha fatto di quella che avrebbe dovuto essere una procedura di natura eccezionale, il comportamento "normale".  
Ma nel 2014 come sono andate le cose?

 ANNO 2014

21 SU 21 
affidati a trattativa privata / affidamento diretto ... 
EN PLEIN !!!!


In conclusione ritengo che il comportamento del settore tecnico del Comune di Bondeno, sia perfettamente legale,  ma che possa essere inopportuno,  proprio per quel senso di diffusa illegalità che i cittadini percepiscono quale conseguenza di questa  modalità  di assegnazione degli appalti.  
Tuttavia come si diceva all'inizio del post, i cittadini o in questo caso gli imprenditori che si sono sentiti danneggiati da questo modo di procedere, non hanno proposto alcun reclamo,  preferendo eventualmente "perorare" la propria causa direttamente con chi ha, per dovere istituzionale, la "gestione" degli appalti.


E così tocca al vostro blogger ed ai suoi cattivi pensieri porre all'attenzione dei cittadini questo ulteriore problema di trasparenza amministrativa.



5 commenti:

  1. Dottor Aleotti è pregevole il suo impegno civico di studio e ricerca sull'affidamento di lavori operato in maniera "singolare" dal nostro Comune, ma il suo lavoro sarebbe veramente completo se avesse l'opportunità di aggiungere alla lista anche le convenzioni stipulate dal nostro Ente Locale con alcune associazioni o ditte (Bondeno cultura, G.A.B., ProLoco...) per l'affidamento di certi servizi(es. promozione mediatica del Comune) che il Comune stesso ha pensato non opportuno gestire o pagare (nel caso di persone fisiche) direttamente in proprio. Si accorgerà che molte di queste convenzioni sono per così dire "aperte", nel senso che non viene quantificato l'importo economico e a volte anche la scadenza temporale, in modo che attraverso queste convenzioni ci possa passare "un pò di tutto" senza tanti paletti. Si accorgerà anche che il promotore, fondatore, responsabile di alcune di queste associazioni è un signore che ha già ricoperto diversi ruoli di prim'ordine nella nostra Amministrazione e molto in sintonia con il nostro sindaco, fino al punto di essere in una lista (probabilmente come uno dei referenti principali) che nelle ultime due elezioni comunali ha supportato in maniera determinante il nostro sindaco. A mio avviso l'etica civica vorrebbe si evitasse di fare accordi ufficiali pubblici con persone così vicine ai propri interessi elettorali, ma capisco che se i cittadini siano contenti e premiali verso questi tipi di comportamento, sia logico che i signori in questione non si porranno tanti scrupoli nel proseguire con questa, a mio avviso, deprecabile modalità.

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  2. L'accettazione di tale (mal)costume è stata indicata in innumerevoli studi ed inchieste, tanto da farlo considerare un carattere nazionale (anche se non esclusivamente italiano); il fatto che non si sia mai voluto procedere ad estirparlo (vedi anche le recenti depenalizzazioni introdotte dal governo Renzi, dopo quelle di Berlusconi) lascia pensare (cattivi pensieri appunto) che sia ormai un elemento costitutivo del sistema politico-economico italico.
    Di conseguenza si può pensare anche che le richieste di moralizzazione siano piuttosto lamentele degli esclusi dalla spartizione; ma forse questo è pensare troppo male (anche se Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca).

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    1. Gentile professor ...bondenocom, mi vengono i brividi sentirla citare il Divo Giulio, come se io pro domo mia citassi Stalin. Volevo solo precisarle che questa volta oltre aver fatto peccato non c'ha azzeccato proprio per niente. Visto che ha usato il plurale nei confronti dei moralizzatori come probabili esclusi dalle spartizioni e intuendo quindi che la sua invettiva sia rivolta non solo ad Aleotti ma anche al commento che La precede, le voglio dire che la mia etica nello specifico campo economico/politico/affaristico viaggia distante anni luce dalle pratiche che ho sopra elencato. Disponibile a dimostrarle di persona questa mia avversione a tale malcostume, le faccio rilevare che i miei commenti sono sempre accompagnati da citazioni precise, fatti concreti e atti pubblici, tutto DOC, che sta appunto a significare DOCUMENTATO (da ciò il mio nickname). Con altrettanta prassi gradirei quindi essere criticato e non certo in maniera così superficiale e gratuita. Contando di aver anche potuto mal interpretare il suo pensiero nei miei confronti, le garantisco il mio dovuto rispetto oltre rinnovarle la mia giusta ed immutata stima.

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  3. Gent.mo dott. Aleotti questa volta ha toppato: Se lei si fosse andato a leggere le determine a contrarre dei lavori di cui alla tabella e la normativa nazionale ivi indicata, avrebbe potuto constatare l'assoluta legittimità del comportamento del Comune di Bondeno. Verifichi attraverso internet quali sono i comuni che fanno gare pubbliche di lavori per importi sotto i 500.000,00= euro. Le sembra economico fare una gara pubblica d'appalto per un lavoro di 100.000,00=? Il Comune non fa altro che applicare le leggi.

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